Il 15 luglio 1877 viene emanata nel Regno d'Italia la legge Coppino che introduce l’obbligo di frequenza dai sei ai nove anni nelle scuole elementari, fino alla classe terza, dando una prima risposta al grave problema dell’analfabetismo. Questa legge, tuttavia, non riuscì nel suo intento, perché mancavano le aule scolastiche, il personale insegnante, le strade, ma soprattutto per l'impossibilità delle famiglie povere di rinunciare alle modeste entrate derivanti dal lavoro dei figli minori. Ne è prova il censimento del 1881 che registra il 62% di analfabeti fra la popolazione italiana. Nel 1901 gli analfabeti scenderanno nei capoluoghi di provincia al 32%, rimanendo però al 52% nelle campagne.
Michele Coppino
Testo Legge Coppino
Una scuola di campagna all'inizio del Novecento
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