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Rassegna degli eventi che hanno caratterizzato l'anno 1877 nel campo della scienza e dello sviluppo industriale ricordando il loro impatto sulla società, facendo inoltre riferimento alle figure che hanno influenzato con le loro teorie e la loro azione la collettività.

giovedì 11 giugno 2015

Eventi e personaggi: un abecedario del 1877

A come...Alexander Graham Bell

B come... Barilla

C come... Cavallo Pazzo

D come...Dental Cream

E come... Emile Berliner ed Enrico Forlanini

F come... Fonografo

G come...Giuseppe Colombo

H come...Hayes

I  come...Indiani d'America e Imperial Durbar

L come...Legge Coppino

M come...Manuale dell'ingegnere e Microfono 

N come...Nasi Forati

O come...Opera e Otto Nikolaus

Q come... Queen Victoria

R come...Railroad Strike

S come...Samurai

T come...Thomas Alva Edison e Telefono

Z come...Zola Émile

mercoledì 10 giugno 2015

Barilla: the italian food company since 1877

A Parma nel 1877, Pietro Barilla, discendente di una famiglia di panettieri, apre in via Vittorio Emanuele una bottega che produce pane e pasta. Il suo desiderio è quello di trasformare la piccola bottega in una vera e propria azienda. Non mancano le difficoltà ma il testardo imprenditore riesce nell'impresa. L'innovazione tecnologica e la sperimentazione della produzione a ciclo continuo uniti ad un grande investimento pubblicitario avrebbero consentito all'Azienda di passare nel breve volgere di un decennio dal livello regionale a quello nazionale, sospendendo la produzione del pane per concentrarsi unicamente su quella della pasta. Merito anche alle generazioni che si sono susseguite fino alla attuale quarta, Barilla è oggi una delle più importanti società nel mercato alimentare nel mondo.



Pietro Barilla (Senior)



Pastificio Barilla - Parma 1877


La strada della bottega Barilla


Immagine delle impastatrici utilizzate nel primo negozio di pane e pasta aperto nel 1877 da Pietro Barilla senior, Parma 1913 (Archivio storico Barilla G. e R. Fratelli spa, Fondo Barilla)


Macchine per la pasta tipo farfalle nei primi del Novecento



Catalogo pasta Barilla


Vintage Package Design della Pasta Barilla


Evoluzione del logo Barilla 



Approfondimenti

martedì 9 giugno 2015

Abolizione della casta dei samurai

Con la restaurazione Meiji e la conseguente apertura all'Occidente, il Giappone iniziò nel tardo XIX secolo un periodo di rinnovamento che toccò tutti i settori della cultura e delle istituzioni. Alla crescente centralizzazione del governo e alla sua volontà di creare un esercito sul modello occidentale si oppose la casta dei samurai che non era intenzionata ad abbandonare i propri usi e costumi, ma anche i privilegi sociali di cui sino ad allora aveva goduto. Questo processo di modernizzazione venne visto come un vero e proprio tradimento dai Samurai che, sotto la guida di Saigo Takamori, si ribellarono nel 1877 a Satsuma. Dopo alterne vicende militari, furono affrontati e sconfitti dall'esercito imperiale, forte di armi più tecnologiche, gli ultimi coraggiosi guerrieri nipponici. L'epoca dei samurai era terminata. Ciò nonostante il loro codice d'onore è sopravvissuto nella società giapponese odierna e la storia della loro ribellione è raccontata nel film "L'ultimo samurai".


Saigo Takamori


Samurai



Takamori Saigo (seduto, in uniforme francese), circondato dai suoi ufficiali, in abbigliamento tradizionale. Articolo su Le Monde Illustré, 1877.


lunedì 8 giugno 2015

"L'elicottero" di Enrico Forlanini

Sul finire dell'Ottocento numerosi furono i progetti e i tentativi di avvicinare l'uomo al sogno di volare. Nel corso del XIX secolo infatti vennero intrapresi studi sempre più accurati a proposito del volo di macchine "più pesanti dell'aria". Tra i pionieri dell'aviazione in Italia ricordiamo la figura di Enrico Forlanini che al Regio Istituto Tecnico Superiore di Milano, predecessore dell'attuale Politecnico, divenne allievo di Giuseppe Colombo. Nell’agosto del 1877 il professor Giuseppe Colombo organizzò una conferenza presso i Giardini Pubblici di Milano e invitò l'allievo Enrico Forlanini ad una prova pratica di un suo apparecchio. Si trattava di un primo elicottero a eliche, mosso da una piccola e leggera macchina a vapore, che si alzò fino ad un'altezza di 13 metri, per un un volo della durata di venti secondi circa, per poi ridiscendere dolcemente fra gli applausi al punto di partenza. Era il primo esperimento di elicottero metallico con un vero e proprio motore, pur trattandosi di un apparecchio scientifico e non di un mezzo di trasporto.



"Cominciai ad occuparmi di aeronautica nel 1871, in seguito alla lettura di un articolo del Professore Giuseppe Colombo [...] che per le sue conclusioni mi aveva fortemente impressionato. Da quell’epoca, in diverse occasioni, ebbi a fare una quantità di esperienze sulla resistenza dell’aria, e a costruire una quantità di piccoli apparecchi, quali riusciti e quali non, tutti tendenti, altroché a dimostrare la possibilità del volo meccanico, a ricercare quali fossero le condizioni, di potenza, di peso e di superficie, cui era legata la possibilità di un apparecchio volante."
-Enrico Forlanini


Elicottero di Forlanini



Appunti di Enrico Forlanini per la costruzione degli stantuffi e del cilindro del motore che aziona l’elicottero sperimentale. Archivio Museo Scienza



Articolo di giornale tratto dal Popolo d'Italia del 21 settembre 1933 che commemora la figura di Enrico Forlanini; si legge che nel 1877 riuscì a fare volare "la prima macchina più pesante dell'aria che si sia sollevata dal suolo con mezzi propri, e precisamente mossa dal vapore" si innalzò "di tredici metri circa nei giardini pubblici di Milano: primo tipo di elicottero che sia stato costruito".
(Archivio storico Museo della Scienza e della Tecnologia / Fondo CNR)

The great railroad strike of 1877

Il 16 luglio 1877 negli Stati Uniti iniziò una rivolta che si trasformò presto nel primo sciopero nazionale della storia del Paese. I protagonisti di questo sciopero furono i ferrovieri che, all'annuncio di un'ulteriore riduzione del 10% del loro salario, abbandonarono i mezzi di cui erano alla guida bloccando l'intera rete, ad eccezione dei treni passeggeri e quelli della posta, ottenendo in questo modo l'appoggio del popolo. Lo sciopero, che dilagò in tutto il Paese, fu represso nel sangue nel giro di poche settimane dalle truppe inviate dal presidente Hayes di città in città. L'evento rappresentò la base per la nascita delle prime organizzazioni dei lavoratori e dei sindacati.




Great Railroad Strike of 1877 Monument, Baltimore, Maryland



The Great Railroad Strike of 1877 began with clashes at Martinsburg, West Virginia.


Railraod workers


The great railroad strike



Ruins near Pittsburg 1877


1877 newspaper


Police attacking New York workers


Approfondimenti

sabato 6 giugno 2015

Esperienze di illuminazione elettrica a Milano

Il 18 marzo 1877 in piazza del Duomo a Milano venne allestito un faro elettrico che raccolse una grande folla di curiosi. Si trattava di un primo esperimento elettrico in Italia, un evento letteralmente epocale, ben presto seguito da altri e destinato a influenzare la vita pratica e produttiva. Gli esperimenti legati alla luce elettrica continuarono durante l’Expo del 1881, per culminare nello stesso anno con l’illuminazione elettrica della Galleria. Ma la spinta decisiva all’arrivo dell’illuminazione elettrica a Milano si deve all’ingegner Giuseppe Colombo, che recandosi alla Mostra internazionale dell’elettricità di Parigi poté ammirare il funzionamento delle enormi dinamo della Edison lì esposte. Fu proprio l'ingegnere a spingere per la creazione a Milano di un "Comitato promotore per le applicazioni dell’energia elettrica in Italia". Colombo propose inoltre di dotare Milano di una centrale elettrica di cui fu decisa la costruzione sul modello di quella che Edison stava realizzando in Pearl Street a New York, riuscendo ad attivarla nell'estate del 1883. Nella gestione della centrale al Comitato subentrò la “Società Generale di Elettricità sistema Edison”.





Esperimento effettuato in piazza del Duomo



Società Generale di Elettricità sistema Edison


Approfondimenti

giovedì 4 giugno 2015

Il primo presidente ad avere un telefono

Il 10 maggio 1877 il presidente Hayes diveniva il primo inquilino della Casa Bianca a poter beneficiare dell'utilizzo di un telefono. Il numero assegnato al telefono di Hayes era l' “1” ma, nonostante ciò, le telefonate che il Presidente riceveva non erano molte. Infatti, considerando che erano trascorsi solamente quattordici mesi da quando Alexander Graham Bell aveva fatto una prima dimostrazione dell’utilizzo della nuova tecnologia, l’unico altro luogo nella capitale dove era installato un telefono era il Dipartimento del Tesoro. Il primo presidente che poté utilizzare il telefono regolarmente fu il Presidente Hoover, 50 anni più tardi.




Rutherford B. Hayes, sculpted by the Katherine Stubergh-Keller studio, and presented at the National Presidential Wax Museum in Keystone, South Dakota.


Alexander Graham Bell in una prima dimostrazione sul funzionamento del telefono


Compromesso del 1877

Il 4 marzo 1877 Rutherford Birchard Hayes diventava il diciannovesimo presidente degli Stati Uniti. Le elezioni del 1876 che lo portarono ad insediarsi alla Casa Bianca non furono prive di controversie infatti, a causa del complesso sistema elettorale, nessuno dei due candidati, il repubblicano Hayes e il democratico Samuel Tilden, poteva contare su un numero di voti tale da essere proclamato presidente. Nel febbraio del successivo 1877 , la Commissione nominata dal Congresso per dirimere la faccenda decise di assegnare tutti i voti contestati a Hayes, ma i democratici minacciarono di bloccare il suo insediamento.La soluzione si ebbe con l' adozione del cosiddetto «Compromesso del 1877» con cui Hayes diventava presidente a patto di ritirare le ultime truppe dal Sud permettendo agli stati meridionali di controllare i propri affari. Subito dopo essere entrato in carica, Hayes mantenne tutte le promesse fatte. La rimozione delle ultime truppe nel 1877 segnò la fine della Ricostruzione.



Rutherford Birchard Hayes; Samuel Jones Tilden


Hayes' Inauguration


1877 Harper's Weekly

Approfondimenti

martedì 2 giugno 2015

Il primo motore a quattro tempi

L'invenzione del motore a scoppio rappresenta sicuramente una tappa cruciale nello sviluppo dell'automobile. La creazione del primo motore a quattro tempi di Nikolaus Otto è conseguenza degli studi realizzati più di dieci anni prima dal professore di fisica Eugenio Bersanti con l'ingegnere Felice Matteucci. L'ingegnere tedesco Nikolaus August Otto deposito' il brevetto del primo motore a quattro tempi, noto anche come "Motore a ciclo Otto", nel 1877. Tale motore ottenne un' ampia fama e, nella nascente industria automobilistica, divenne il modello base per la maggior parte dei motori a combustione interna moderni.


Un'opera di verità: L'Assommoir

L'Assommoir è il settimo romanzo del famoso ciclo dei "Rougon-Macquart" di Emile Zola, pubblicato prima a puntate nel 1876, poi come libro nel 1877.  Prendendo spunto dalla vita della classe operaia francese, l'autore affronta il tema del deperimento prima materiale e poi morale della società corrotta dai vizi e portata allo sfacelo dall'alcool. E' un romanzo sperimentale in cui l'autore scrive seguendo un rigore scientifico, mettendo in evidenza le cause dei mali sociali per indurre la società ad intervenire per modificarli. Infatti, lo stesso Zola nella prefazione lo definisce come “Un’opera di verità, il primo romanzo che non menta e abbia lo stesso odore del popolo”.


"Il romanziere come lo scienziato deve essere insieme osservatore e sperimentatore, considera l'arte come una riproduzione oggettiva del reale governata dalle leggi della natura, rivendica l'impegno morale dello scrittore che, mettendo in luce le cause dei fenomeni sociali deve indurre la società stessa a intervenire per modificarli e migliorarli"


lunedì 1 giugno 2015

La stazione Saint-Lazare

Nella seconda metà dell'Ottocento un clima di stupore e di esaltazione per i successi della rete ferroviaria si stava diffondendo in tutta Europa. Era il periodo in cui il tema del progresso tecnologico era molto sentito anche in ambito artistico e i pittori impressionisti hanno cercato di fermare nelle loro opere le immagini suggestive del passaggio dei treni e del loro approdare nelle stazioni. Tra loro soprattutto Claude Monet ci ha lasciato opere significative sul tema. Monet per ritrarre dal vero l'ingresso delle locomotive nella stazione di Saint-Lazaire, chiese il permesso alle autorità per posizionare il suo cavalletto vicino ai binari. Così ha realizzato diverse tele che rappresentano lo stesso soggetto in diverse stagioni e in varie condizioni di illuminazione. 



Claude Monet, La Gare Saint-Lazare,1877



The Pont de l'Europe, Gare Saint-Lazare,1877



Arrival of the Normandy Train, Gare Saint-Lazare,1877

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